Arcobaleno: perché i colori sono 7?

L’arcobaleno è uno di quei fenomeni naturali che lasciano sempre a bocca aperta. Questo arco di luce colorata, pronto a mostrarsi dopo un improvviso acquazzone, tinge il cielo di moltissime sfumature, regalando uno spettacolo unico nel suo genere. Ma quali sono i colori che caratterizzano l’arcobaleno e, soprattutto, perché sono 7?

Frequente in tutti i periodi dell’anno, ma soprattutto in estate dopo i classici temporali di stagione, l’arcobaleno affascina l’uomo sin da tempi antichissimi. Di seguito la spiegazione del fenomeno e dei suoi straordinari colori.

Arcobaleno: cosa è

Arcobaleno in Montagna

Per arcobaleno si intende un fenomeno ottico dovuto dalla suddivisione della luce bianca attraverso uno spettro. In ambito naturale, tale fenomeno si verifica quando i raggi del Sole colpiscono delle goccioline d’acqua rimaste in sospensione nell’aria o, ancora, nei pressi di sorgenti. Non capita infatti raramente di ammirare arcobaleni nelle vicinanze di piscine naturali e cascate, ma anche più semplicemente generati da fontane e pozzanghere.

La durata dell’arcobaleno è variabile e dipende dal tempo di sospensione delle goccioline nell’aria, dalla posizione del Sole e da altri fenomeni atmosferici. Ovviamente si verifica solo di giorno, quando è possibile approfittare di un intenso irraggiamento solare. Non a caso, l’arcobaleno è sempre visibile in direzione opposta alla nostra stella, mentre l’intensità dipende dalla posizione dell’osservatore.

Fu Isaac Newton a spiegare nel dettaglio le ragioni alla base del fenomeno dell’arcobaleno, analizzando il comportamento della luce tramite l’ausilio di uno spettro di vetro. Lo scienziato era infatti convinto che la luce bianca potesse essere scomposta in vari colori, a seconda della loro lunghezza d’onda.

La luce solare che giunge sulla Terra è infatti il risultato della somma di tutti gli altri colori, i quali hanno una lunghezza d’onda fra di loro differente. Tramite un prisma di vetro è quindi possibile separare queste onde, trasformando i raggi bianchi in molteplici gradazioni. Il ricorso allo spettro permise a Newton di comprendere cosa accade nel mondo naturale: è l’acqua stessa a scomporre la luce solare, agendo in modo del tutto simile proprio a un prisma.

Colori: perché sono sette e gradazioni

Arcobaleno prato

Il fenomeno dell’arcobaleno si presenta sempre con i medesimi colori, la cui alternanza è fissa. La loro direzione, tuttavia, può variare a seconda della posizione dell’osservatore. Lo stesso vale anche per l’intensità di queste gradazioni, che possono cambiare a seconda dell’intensità della luce solare, dal luogo di osservazione e da altri fenomeni atmosferici.

Per comprendere la scomposizione della luce bianca in diversi colori, e il loro numero, occorre sempre rifarsi agli studi di Isaac Newton. Inizialmente lo scienziato individuò cinque gradazioni – rosso, giallo, verde, blu e violetto – per poi aggiungere anche l’arancione e l’indaco, per analogia alle sette note musicali.

L’ordine di questi colori – violetto, indaco, blu, verde, giallo, arancione e rosso – non è casuale. Dipende infatti dalla lunghezza d’onda della luce scomposta attraverso lo spettro: non a caso, si vengono a creare delle gradazioni continue e progressive, ad esempio con la vicinanza di violetto e indaco e quella tra arancione e rosso. Il numero è invece determinato dal fatto si tratti di colori primari e, fatto non da poco, dalle capacità visive dell’uomo. La scomposizione della luce produce infatti anche onde non riconoscibili dall’occhio umano, come lo spettro dell’ultravioletto.

 

fonte : greenstyle.it